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PREVENZIONE TUMORE AL SENO, PIENO APPOGGIO DELLA CPO ALLE MOZIONI APPROVATE IN CONSIGLIO

Documento della Commissione e lettera sottoscritta dalla Presidente Meri Marziali e dalla coordinatrice del gruppo di lavoro sulla salute, Stefania Pagani. Disponibilità a sostenere gli interventi previsti attraverso eventi di promozione e sensibilizzazione. Da settembre saranno attivate diverse iniziative dedicate alla medicina di genere


prevenzione tumore al seno

Grande soddisfazione espressa dalla Commissione pari opportunità dopo l’approvazione unanime in Consiglio regionale delle due mozioni per la prevenzione del tumore al seno, appoggiate fin da subito dalla stessa Cpo. Già prima della seduta, la Presidente Meri Marziali e la coordinatrice del gruppo di lavoro sulla salute, Stefania Pagani, avevano fatto pervenire al Presidente dell’Assemblea legislativa, Antonio Mastrovincenzo, un documento per ribadire il parere favorevole nei confronti dell’iniziativa e per confermare la disponibilità a sostenere gli interventi previsti con eventi di promozione e sensibilizzazione
Le mozioni (sottoscritte dai consiglieri Enzo Giancarli, Fabrizio Volpini ed Andrea Biancani) impegnano la Giunta ad attivarsi affinché siano destinate le risorse economiche necessarie e ad adottare tutte le misure per estendere anche alle donne più giovani, di età compresa tra i 45 e i 49 anni, la gratuità del programma di screening mammografico biennale, che al momento è riservato dal Servizio sanitario nazionale principalmente alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. Inoltre, si chiede di attivare il percorso di esenzione, attraverso esami specifici, per donne con mutazioni BRCA1 e BRCA2, che hanno cioè una predisposizione ereditaria allo sviluppo di neoplasie.
“Il carcinoma al seno – si legge nel documento della Commissione - è il primo tumore per diffusione e mortalità della popolazione femminile. I più recenti dati mostrano la crescita in tutte le fasce d’età, ma in particolare del 41% tra le donne al di sotto dei 50 anni. Per questi motivi si sta discutendo sull’opportunità di anticipare i controlli ed in alcune regioni italiane i programmi di screening stanno già coinvolgendo le donne più giovani”. Nello stesso documento si fa anche riferimento alle mutazioni ereditarie a livello dei geni BRCA1 e BRCA2 ed alla necessità di sottoporre le donne a test genetico.
“Questo - si fa presente – rappresenterebbe un altro passo importante sia a livello di prevenzione oncologica che di terapia medica. Entrambi gli interventi andrebbero a favorire, inoltre l’equità di accesso anche per le donne più svantaggiate o meno consapevoli dell’importanza della prevenzione secondaria”.
I prossimi impegni della Commissione pari opportunità, a partire dal mese di settembre, riguarderanno proprio la sfera della salute e della medicina di genere, con interventi in diversi settori e con un controllo costante sullo stato di efficienza dei servizi preposti, anche attravrso la formulazione di osservazioni e proposte su progetti d atti amministrativi regionali che investono la condizione femminile.

A.Is.

Comunicato n.139, Mercoledì 6 Giugno 2018