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IL CORAGGIO DELLE DONNE, STORIE DI RIBELLIONE

Presentato a Palazzo delle Marche il volume di Francesco Minervini "Non la picchiare cosi. Sola contro la mafia". Appuntamento organizzato da Consiglio regionale e Commissione Pari Opportunita'.


C'è chi ha saputo ribellarsi. Contro la violenza. Contro i soprusi. Contro una vita fatta di sofferenza. C'è voluto coraggio. E Maria, la protagonista del libro di Francesco Minervini “Non la picchiare così. Sola contro la mafia”, di coraggio ne ha avuto molto. Maria è una testimone di giustizia, non una pentita. Non ha commesso reati. Ma è stata a lungo vittima di violenze e ha scelto di dire basta. Il volume di Minervini, è stato la base di partenza per una riflessione più ampia sul tema della violenza nel corso dell’incontro “Il coraggio delle donne – Storie di ribellione alle violenze domestiche e alla mafia”, organizzato dal Consiglio regionale e dalla Commissione pari opportunità a Palazzo delle Marche.

In apertura l'intervento del Presidente dell'Assemblea legislativa, Antonio Mastrovincenzo, che ha ricordato l'appuntamento in aula consiliare di giovedì 28 novembre con la seduta aperta dedicata alla violenza contro le donne, nel corso della quale verranno illustrati i dati del report sul fenomeno nella regione. Nel 2018 sono state 534 le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza delle Marche (Cav), rispetto alle 409 del 2017. “Un dato che mi piace leggere - ha evidenziato Mastrovincenzo – in maniera parzialmente positiva, come una emersione del sommerso. In questi anni abbiamo potenziato la rete dei servizi nella nostra regione. Siamo soddisfatti del lavoro portato avanti, ma sappiamo anche che si potrebbe fare ancora di più”. Di recupero del fenomeno sommerso e maggiore consapevolezza da parte delle donne ha parlato anche la Presidente della Commissione regionale Pari opportunità, Meri Marziali, che ha sottolineato quanto stiano facendo in questi anni le istituzioni “attraverso i fondi regionali ai cinque Centri antiviolenza e la firma dei protocolli di rete”. La Presidente Cpo ha posto l'accento su un altro grande problema, quello dei minori testimoni di violenze. “Sono 400 quelli rilevati nel 20018 – ha detto – un dato allarmante. Ragazzi spesso con disturbi comportamentali, cognitivi, causati dal loro vissuto di violenza interfamiliare”. Di qui l'importanza "di fornire servizi adeguati che li aiutino a superare i traumi subiti in famiglia". L'iniziativa di oggi rientra nelle tante messe in cantiere dalla Cpo per sensibilizzazione sul fenomeno. “Riteniamo importante - ha affermato - che le istituzioni propongano politiche di aiuto alle donne che devono sapere di non essere sole. Il cambiamento culturale è una battaglia che va portata avanti insieme agli uomini”.


C.C.

 

Comunicato n.157, Martedì 26 Novembre 2019